La Casa per gli Immigrati

Cooperativa sociale onlus Verona

Cooperativa sociale onlus Verona, Accompagnamento abitativo, social housing, integrazione degli immigrati nella società italiana
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La nascita della cooperativa

Nei primi mesi del 1990 un’indagine del Cestim sulla condizione abitativa degli immigrati regolari (o in via di regolarizzazione con la sanatoria Martelli allora in corso) rilevava in provincia di Verona una varietà di situazioni che andavano dal problema casa risolto più o meno precariamente, pagando canoni alla lunga insostenibili, alla coabitazione in appartamenti affollati e sovraccarichi di tensioni, al bisogno di un letto al dormitorio pubblico per non passare le notti letteralmente sotto i ponti.

L’estrema precarietà da senzatetto riguardava circa quattrocento lavoratori stranieri (su quattromila), in massima parte single o con la famiglia ancora al paese di origine. Per loro alle autorità locali vennero fatte dallo stesso Cestim, dai sindacati, dalla Caritas e dalle nascenti associazioni degli immigrati alcune proposte molto concrete di intervento. Tra queste un’iniziativa mirata a dimostrare che pure nell’emergenza potevano esserci soluzioni più civili, meno costose, e comunque diverse dal “centro di accoglienza” comunale allestito con improvvisazione nello squallore dei capannoni dismessi e al degrado degli ex-Magazzini Generali della città.

Nasceva così nell’estate del 1991 una Cooperativa edilizia che si volle chiamare “La Casa per gli Extracomunitari”.
Il suo obiettivo era di creare esemplarmente in tempi rapidi una larga base di consenso – alcune centinaia di soci italiani e stranieri, persone fisiche e persone giuridiche – per rendere possibile anzitutto la raccolta tra questi di un miliardo di lire in piccoli prestiti da uno-due milioni a tassi di solidarietà e quindi una prima serie di operazioni immobiliari che avrebbero portato alla disponibilità per gli immigrati di una ventina di appartamenti nel giro di pochi mesi. Il che puntualmente avvenne e portò subito alla riproduzione (con qualche variante) dell’esperienza in altre provincie del Veneto e della Lombardia.